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I Metri Del Silenzio

I metri del silenzio parlano di noi

Buia la ripa scoscesa che ti porta nell’oscuro della tua apparente vita di cristallo, luccicante ,limpida ; la sento , la sento ancora quell’aria piena di colori di una stanza d’ingresso con l’adornamento di una sedia a dondolo e delle piste di infelici treni Lima.

Proprio quel treno ho preso un giorno quasi per gioco

quando ho incontrato te, sola ,seduta vicino ad una vetrina di un negozio illuminato dai tuoi occhi stanchi ma allo stesso tempo forti, forti di una vita che ti sta abbracciando tra tutte le tue insidie e tutto quel nostro tetro mondo che ci sta accanto e che delle volte fa solo finta di guardarci e di sentirci.

Ti vedo , ti saluto e poi me ne vado girandomi, una seconda volta, per rivederti ,cosa ,che mi succede raramente nella mia giornata. Sono a casa, ho voglia di comunicare , comunicare è quello il problema ,poichè vivo solo, dimentico, che, il silenzio in natura non esiste (parlo sia del silenzio che della sua memoria ) accendo il computer ed entro in una chat.

A parte le password sbagliate , i numeri che ritornano e le persone che hanno smesso di comunicare perché abbandonati alla troppa libertà , libertà liberista ed arbitraria che ci è stata concessa da questa chat, comincio a parlare con una mia amica e le scrivo “ciao ancella, sei rimasta solo tu tra le mie ancelle ed è per questo che man mano andiamo sempre meno d’accordo, io come te sono vittima della comunicazione che pian piano si è trasformato in silenzio” “hai ragione” mi risponde la mia compagna dei sentimenti Isabelle “quando il silenzio ti avvolge finisce il valore della parola sincera , si cacciano gli argomenti piu inutili e dannosi per il pensiero” poi prende un attimo di fiducia in se stessa e replica

“quest’ultimo dovrebbe essere veramente libero non come il suo amico silenzio ,con tutte le sue paure e le inutili spavalderie che ci propone” io ci rifletto e poi dico a me stesso “forse ha ragione” .Suona il campanello ed io quasi mi spavento per quelle note che ha cacciato il meccanismo dovevano essere dolci e limpide invece sono cupe , quasi tonfe ,data la tarda ora ; mi alzo e vado ad aprire la porta, è Igin il mio amico.

“Ciao Celio che fai ancora sveglio a quest’ora?” ed io accendendomi una sigaretta, in voga negli anni 70, dal vago odore di pino gli dico “non so se andare a letto o godermi questo cielo stellato ... il mio nome significa cielo, quindi cerco di guardare quei suoi tre colori anche se ultimamente ne guardo sempre solo uno” igin da arguto pescatore di stelle quale è , mi dice con aria avvolta da una distrazione eternamente attenta “il colore , non è nel cielo, è nei tuoi occhi ed in quello che apparentemente non vedono, non lo sai, celio, che noi tendiamo ad idealizzare tutto ed è per questo che cominciamo a catalogare per genere e per familiarità quello che vediamo, ecco perche il cielo ti sembra che abbia solo tre colori, se ci fai caso esso ha infinite sfumature”ci siamo guardati in faccia e finito il discorso abbiamo giocato a dadi per tutta la notte scommettendoci ,per scherzo, parte dei nostri organi e scegliendo a chi avremmo dato, l’organo vinto, tra tutti i nostri amici d’infanzia, con malizia veritiera e

quasi sublime, cercando di idealizzare la perfezione che come il silenzio ancora non esiste.

IL giorno dopo colazione non ce n’è

“Svegliati è ora, svegliati è ora” , “che cos’è l’ora che squarcia il rumore?” no quello c’è , e chi lo ha inventato l’ha fatto per sentire le proprie melodie che strada facendo, alle nostre orecchie ,inizialmente sorde, sono diventati suoni, poi rumori, poi metafore e poi ideologie . come la tv spazzatura che forse si chiama così, proprio per il suo rumore , ormai abbiamo tutti la vena del cantante che al giorno d’oggi deve saper intonare ma anche maledire l’intonazione con rumori e con scale armoniche irriproducibili da uno strumento artificiale; ne sa qualcosa omero che della parola scritta non ne ha lasciato traccia perché troppo silenziosa e ha fatto cantare la propria musa alla tradizione , così silenziosa ma anche così rumorosa . Questo passo è stato lento , è diverso dal

cinema di oggi: veloce, con il rumore che spezza da una scena all’altra nel momento importante e con sempre meno vista nei momenti topici. Ma io rispondo a me stesso nel sonno“Sono una sinfonia le macchine che passano sotto il mio cortile, è notte e sto dormendo ho lasciato la televisione accesa ed essa produce silenzio ma il sonno mi da rumore forse sono le campane delle sei, si le sento ; sono elettroniche, ora si trasformano e diventano campane d’oro , ma poi si trasformano ancora e diventano il canto di un gallo “ “è questa la tradizione?”. Mi sveglio di soprassalto , alzo la testa e vedo il mio televisore acceso che emette rumore rosa. Sono le 11 del mattino e vado a fare una colazione che non c’è.

L’Azione del Vento

“Quando le parole sono ardite non ti vedo d’accordo, vuoi solo che ti parli d’amore” dico ad helen “così come quando Isabelle ha scoperto il sesso” continuo io “ non le piacciono più le parole e i suoni includano un azione di questo genere, anche a me è capitato ,da quando ho scoperto il rumore non mi piace più il brano fondato sul silenzio. Cos’è che ci accomuna e cos’è che accomuna te e Isabelle. Forse il suono del

vento che vibra, io sono una libbra voi due sagittario . Saranno allora le costellazioni il loro girarci attorno che produce il vento con la terra che gira su se stessa, chi sa se questa produce rumore , lo sanno i pianeti , lo sa saturno con il suo rumore e lo sa eolo con il vento e la sua amata aria che vibra costante nell’infinito universo. Che cos’è che ci accomuna helen sarà veramente l’azione che è una derivazione della vibrazione, che a volte è anche saturazione con il suo rumore?” Helen guarda il suo orologio di marca giovanile e poi scuote i suoi capelli lunghi e biondi, cercando i miei occhi con lo sguardo e dice “io credo nell’amore disinteressato ,ma inutile dirlo, i miei uomini si comportano tutti così prima mi amano silenziosamente , poi il canto dei pianeti aggiusta i nostri destini e alla fine diventano saturati e rissosi ed io scappo”.Mi è venuto un dubbio la ragazza che ho incontrato sotto la vetrina del negozio , dopo che l’ho salutata non si è girata più, cosa che Isabelle fa sempre e ripetutamente . Allora l’amore che cos’ è un interesse o un disinteresse, perché Isabelle si gira e la ragazza per strada non lo fa ?”

Il vento fa veramente effondere i nostri corpi come quando le nuvole lo fanno con le montagne? E se in quel preciso istante il vento non soffiasse piu non ci sarebbe piu l’azione, ne l’amore poiché non ci sarebbe piu l’ossigeno e quindi la parola. La natura quindi come affermano gli epicureisti è una specie di amore

disinteressato? FORSE SI FORSE NO . o come dicono gli stoici è la natura il nostro interesse. A questo punto visto le considerazioni di helen che crede nell’amore disinteressato cerco di interpellare Isabelle . Prendo la rubrica poiché non ricordo piu il suo numero e la chiamo: “ciao Isabelle ti chiamo per chiederti una cosa :a te che piace di piu l’azione veloce di un video o il lento divenire di una foto ?. Ella mi risponde in maniera secca “la foto, perché è piu poetica” ecco spiegato il tutto : l’azione è vibrazione quindi suono e noi tentiamo di staccarcene perché ne siamo invasi sin dalla nostra piu tenera età mentre il lento divenire non è altro che il silenzio di una foto una specie di innamoramento lento e graduale. Scegliete voi tra le due quale scegliere , io ce l’ho un ‘ idea ma non ve la dico........................

Rivoltatevi cuori tenebrosi

“Nel buio opaco delle stanze siano esse di un ufficio, di una scuola o di una chiesa all’aperto non ci si potrà mai vedere il sole ne tanto meno bagnarsi di pioggia che inconsapevolmente ci fa sentire vivi.” Afferma nella sua telefonata Lawrence, il mio unico maestro dei rumori. “Cosa c’è di piu importante che della parola che ti libera dal silenzio e dal solitario pensiero” poi temporeggia e osserva “. Sin dagli inizi, l’orecchio, quest’ organo così astratto ,ma allo stesso tempo così veritiero e tangibile, ci ha abituati al comando e alla gentilezza”. “Sono confuso non capisco!”io gli rispondo “Ora ,per fare intendere ,quello ,che ti voglio dire, ti racconto di una mia passeggiata in montagna .....Un giorno ritornando sui passi di un povero e spoglio boulevard , trovo un vecchio che mi guarda e mi scruta, come ,se, mi volesse dire qualcosa, ma, dalla sua bocca , non esce alcuna parola ; lo osservo fino a che trovo il coraggio di fargli una semplice e riservata domanda :”da dove venite ?” e lui “dal monte di tenebra dove si ascolta e si sente un solo ed unico comando .chi ci comanda non è un pastore ne tanto meno un militare; è qualcosa di piu :Un cieco, un cieco che non ha mai visto una rondine volare, ne ha mai guardato la guerra ed amato e contemplato la pace. Però ha sentito la povertà camminargli davanti con passi lenti e ciclici,

ha udito il pianto straziante ma innocuo di un bambino, ha ascoltato le onde del mare senza mai vederle ne tanto meno toccarle e ha percepito il suon di un’ orologio a cucù che emette le solite due fatidiche note , sempre nella medesima ora; egli è alto e veste sempre di bianco, ci fa cantare bendati da una maschera ,nera e appiccicosa ,non potrai mai capire ,se non l’hai provato ,quanto ,questa maschera diventi pesante nell’andare dei giorni” il vecchio ,quasi atterrito, dalle sue stesse parole, si volta per finire la discesa del boulevard e andarsene nella sua giusta e amata dimora “ ma io lo fermo per un braccio e quasi per consolarlo gli dico “come ci siete finiti in questa trama di ragno? Quale fato meschino? quale infausto destino vi ha procurato tutto ciò?” ed il vecchio irritato mi risponde: “siamo noi! siamo noi che da giovani eravamo dei cuori di tenebra ed ora viviamo tutta questa pazzia! Mi raccomando non fare quel fatal error anche tu , se sei studente o lavoratore ,rivoltati, resisti dalle tue dipendenze ,sii libero e guarda al tuo domani con più sincerità così che nessuno potrà dominarti! esclamò di soprassalto il vecchio.

1

“Alla tazzina di caffè che ti da energia , al vino che ti da l’ebbrezza, alla cioccolata fondente che ti da l’eros; oggi voglio brindare a questo.” Dissi una sera, a cena con gli amici vi, erano tutti: Igin , lawrencen, Isabelle ed Helen .

Io non mi volli sedere a capo tavolo e feci sedere Igin, poiché lui era il piu piccolo . Mentre io mi accomodai di fronte ad helen e Lawrence di fronte a Isabelle. Cos’è che divide me da isabella in questo momento : forse la voglia di divertirsi. Io ero pimpante , allegro sperperavo euforia da tutti i poli . Mentre Isabelle come sempre delicata nei suoi atteggiamenti, con una sensibilità infinita ma allo stesso tempo decadente, quella sera era nostalgica.

Lawrence cercava di corteggiarla , in quel momento, colpito dall’eros o forse da qualche sua possibile parola vagante che ti rovina la serata. Helen aveva l’aria della sconosciuta, di fatti è quella che conosciamo di meno. E per questo aveva il ruolo dell’amante di Igin che quel giorno era preso da far una fotografia impressionista.

Ad un certo punto isabelle ,che fu la prima ad alzarsi per andare in bagno, passò vicino al posto di helen che si alzò e le bisbigliò qualcosa nell’orecchio.

Abbiamo aspettato Isabelle per circa 25 minuti. Di lei nessuna traccia. Poi scoprimmo, grazie ad un cameriere ,che lei se ne era uscita dalla porta d’emergenza situata al di fianco dell’atrio del bagno.

Eravamo di nuovo tutti seduti, nel frattempo, helen si mise a capo tavolo io rimasi solo sulla sinistra e Lawrence e Igin seduti di fianco, ma distanziati, sulla destra. Nel frattempo viene il cameriere e ci chiede “volete qualcos’altro? Un cognac per digerire ? un dolce? o un amaro?” siccome l’aria che tirava non era delle migliori e nessuna aveva la voglia di rispondere, gli accennai io di portarci un semplice caffè espresso. “non capisco proprio cosa sia successo , fino ad un momento fa era con noi adesso è sparita” asserisce Lawrence mentre io giro il cucchiaino dello zucchero ,nella tazzina, per poche volte e gli rispondo “forse l’hai fatta arrabbiare tu con il tuo romantico savoir faire?”

O forse sarà stata helen che le ha rubato il ruolo di prima donna ? o forse fred che non le ha degnato nemmeno di uno sguardo? O la colpa discende su di me che mi sono ubriacato e sono diventato una specie di saturno?”

Frattanto nel locale la musica era finita , e ballerine da quattro soldi lasciavano il palco e tornavano a casa stanche ma felici per un altro giorno di lavoro. Eravamo rimasti solo noi ed un'altra coppia di

fidanzati . Questi ci guardavano continuamente parlando a bassa voce, io cercando id origliare ,riesco a discernere nelle loro parole un “sarà ancora viva?” O no penso tra me e me spero che non parlino di Isabelle! Me ne vado di fretta dal locale senza salutare nessuno e la vado a cercare in svariati posti tutti cupi e sinistri, finchè con la mia macchina, non passo vicino ad un posto che frequentavamo io e lei quando eravamo piu piccoli . Era li sdraiata che vedeva le stelle ,mi avvicino piano piano e le chiedo “che ci fai qui ,come ti ci ritrovi in così poco tempo ad un posto così lontano, sia nel tempo che nello spazio?” “non lo so celio, quando sono andata in bagno ho sentito un silenzio incredibile, pensavo di essere sorda e mentre chiudevo gli occhi mi sono ritrovata qui. “quindi non ricordi niente ?” “no assolutamente”.

“C’erano due fidanzati al tavolo di fianco al nostro ,per caso ti hanno fatto qualcosa?” si ora mi ricordo che è venuto il ragazzo che mi ha detto “ecco questi sono i metri del silenzio.............guardali: e mi sono ritrovata qui. Ora guardo le stelle per consolarmi.”

La mattina per pensare, la sera per agire

“Cosa c’è di piu rumoroso di un sonno spezzato dalle voci dei bambini per strada che vanno a scuola o che ,magari, essendo estate, stanno giocando al vecchio gioco della campana ,in quello strano schema, con tutte quelle linee bianche e quei numeri......... Saltare su un piede e allargare le gambe, alla fine ti fa gridare .

Poi la mattina si va , magari , in un mercato rionale, dove il gridare diventa ancora più saturato e vile. O pensare al traffico delle macchine che suonano ,con quei claxon e quelle trombe da stadio. Oramai la mattina non ci si può neanche fare una passeggiata in motorino; ti suonano dietro, non appena, il semaforo è verde e tu ti sei distratto ,li, davanti al traffico, magari guardando il bel viso di una signora.” Dissi a Lawrence una mattina . Mentre camminavamo per il porto. Lui , ebbe un attimo di esitazione , poi osservò i colori del cielo e del mare che sembravano essere l’ uno l’ombra dell’altro. E infine , mi dice: “guarda quella nave , sai quanta merce che può portare e sai quanti colori può far imbrunire, non ti fidare mai della gente che naviga, soprattutto dei pirati dell’eccesso, ne sa qualcosa ,chi ci abita vicino al mare: di giorno è così temperato ed azzurro e di notte così buio , agitato e freddo.” “Che vuoi dire? anche questa volta non ti capisco .” “il mare dovrebbe essere il posto piu libero,

che ci sia . poiché piu accessibile per noi rispetto al cielo,ma anche tale posto ha i suoi pericoli. Ne sanno qualcosa le balene che cantano , prede privilegiate dei pirati d’oriente , esse non sono libere di emettere il proprio richiamo poichè all’improvviso possono ritrovarsi su una nave pescatrice, in fin di vita e colme di sangue. La balena che canta e il delfino che ascolta l’infinito sono vittime di tutto questo.

“Cosa centra con quello che ti ho detto io?” gli domando incuriosito “Vedi di mattina, noi siamo un po come le balene, ci si ha voglia di cantare e andare a spasso, invece la nostra società, il nostro branco ha deciso ,che, la mattina si deve lavorare e andare a scuola e la sera si deve andare a dormire per riposare . è cosi fino alla fine dei tuoi giorni” “Tutto questo crea un paradosso” affermo io con convinzione guardando i gabbiani che creano strane scie nel cielo “Se uno la mattina deve lavorare non puo certamente cantare ma sicuramente saturare come nel traffico, . mentre la notte chi si riposa pensa solo al giorno dopo e non ha piu niente , ha solo il lavoro che dovrà svolgere e poi...........”

“è quella l’ora di cantare !” esclama Lawrence con vigore. “Uno la mattina pensa a lavorare e la sera agisce con il canto affinché non ci siano distinzioni di rumore tra il giorno e la notte, ma purtroppo la società di oggi ha dimenticato che il silenzio non debba mai esistere , ed è per questo che la notte si dorme , per

venerare ciò che non esiste :il silenzio, con noi proiettati in un ucronica realtà che è il sogno”.

Sullo sfondo :Il cielo , il mare e i gabbiani che ne divorano i suoi frutti.

2

Eravamo io ed Igin nella stanza rossastra di una camera oscura, Eravamo li spensierati a vedere le foto appena sviluppate dell’altra sera, tra i liquidi ad inchiostro e le nostre piacevoli frasi tendenti al Magenta , quando ad un certo punto tra le foto notiamo che lo scatto impressionista di Igin dell’altra sera era uscito tutto bianco, ...... io interdetto chiedo ad Igin “cosa è successo all’immagine? Perché è bianca ?” Igin guarda la foto e poi dice“, non è possibile , ci deve essere sicuramente un errore, in quel momento ho fotografato helen che fumava” poi Igin si accende anch’egli una sigaretta ,dopo di che l’appoggia subito sul posacenere e rimette la foto nel liquido e dice: “aspettiamo un po per lo sviluppo” e man mano che

l’immagine prende forma ,Igin fa una faccia esterrefatta e dice : “ma questo posto cos’è? Non l’abbiamo visitato l’altra sera.....” io immediatamente prendo la foto e la guardo e dico inorridito “questo è il posto dove ho ritrovato Isabelle l’altra sera , non è possibile!”

............................................. “In quel momento svengo e vado in trance ,mi ritrovo in quel parco, nudo , in una mattina illuminata dalla stella suprema, ci sono un sacco di persone tutte in fila che parlano ma io non sento niente ,alcune addirittura urlano, ma io sono come sordo in quel momento poi ad un certo punto ,mi giro, e intravedo Isabelle alla fine di quella, interminabile fila di persone, mi metto a correre verso di lei , in maniera disperata e incontrollabile poi quando sono li per abbracciarla , un vento fortissimo mi spazza via , quello si che l’ho udito , aveva una pressione immensa ed incommensurabile sulle mie orecchie.............avete capito dottore?”

3

Dopo quell ‘avvenimento così oscuro e insensato, non ebbi la forza di richiamare Isabelle, ne tanto meno Igin e ne il maestro dei rumori. Ma c’erano 2 obbiettivi da sbloccare, uno erano i due fidanzati che quella sera dissero ad Isabelle quelle strane parole a e l’altro era capire cosa avesse detto nell’orecchio helen ad Isabelle. La cosa piu ovvia da fare era rintracciare helen. La chiamo, compongo il suo numero con una memoria fulminea, aspetto tre squilli e lei risponde dicendo “celio ci vediamo al caffè di fronte la scuola media” cade la linea e rimango interdetto e penso che forse abbia chiuso la telefonata.

Arrivo davanti la scuola e la vedo li seduta in quel caffè in soprappensiero , poi mi riconosce e mi fa un gesto con la mano per farmi capire che lei era la, io la raggiungo,lentamente e cautamente, mi siedo e lei mi dice “celio, ti devo dire una cosa :io ti amo” in quel momento una sensazione di calore mi pervase per tutto il corpo fino ad arrivare nei miei occhi ma poi il freddo mi fece ritornare lucido e le rispondo “perché me lo dici in questo modo?”

E lei “lo so hai ragione, avrei dovuto dirtelo prima oppure aspettare.........” io la guardo intravedendo ,nella sua scollatura ,una catenina con il ciondolo di una antica lettera greca che non gli avevo mai visto prima d’allora, poi sorseggio un po’ il caffè e le dico “forse questa volta sono stato io l’impaziente a chiamarti subito.....” “no, non ti preoccupare, celio,

ciò che deve accadere accade” poi io la guardo e la riguardo, dovevo dirgli la verità cioè che io ero innamorato di Isabelle, ma poi , penso al mio obbiettivo e le chiedo “cosa le hai bisbigliato a Isabelle l’altra sera nell’orecchio ?”

E lei , storcendo lo sguardo , mi dice “te lo dirò solo quando verrai a letto con me!” Ed io innervosito “ tu mi nascondi qualcosa?” ella prese il suo pacchetto di sigarette, si alzò e se ne andò.

Parola come verità assoluta?

“Noi cerchiamo di guardare l’infinito e studiamo l’infinito per sapere la verità assoluta ma essa ci sembra a noi lontana e diversa tanto quanto l’equatore dal polo nord.” Mi disse Lawrence, un giorno ,a casa sua.

“Ci sono due cose, fondamentali, che ancora non riusciremo a scoprire come verità : il silenzio assoluto e il buio assoluto. Non c’è nulla da fare , più queste due cose le si

cercano piu ci sembrano menzogne, che il nostro io crea ,non per arrivare alla verità , ma per girargli attorno e costruircene le sue babele. Mettiamo caso, io fossi cieco, di notte posso benissimo sognare di :volare o di guidare la macchina; e se fossi sordo e soffrissi di schizofrenia : ascolterei comunque le voci..............” poi il maestro mi guarda dritto negli occhi e dice:

“L’unica verità assoluta è che non esistano verità assolute poiché ad in infiniti spazi, corrispondono infinite risposte. Lo dimostra la scienza di oggi , tutta proiettata all’avanscoperta e alla velocità, che per quanto positiva possa essere ,crea ,ancora piu confusione ,a noi poveri fruitori: ad esempio esce una nuova scoperta subito dopo ne esce un’altra che ne dimostra l’inefficacia o l’inadeguatezza della prima.

Stiamo diventando sempre piu veloci e meno riflessivi. Perchè con l’infinito non si scherza!” Ed io , distogliendogli lo sguardo dai suoi occhi neri, affermo:

“il silenzio : questo non esiste , è dunque una verità assoluta?

Lo ha sperimentato un volta john cage nella camera silente, egli non riuscì ad udire il silenzio perché il suo corpo produceva un rumore basso che era la circolazione del sangue, ed uno alto che non erano altro che le emanazioni delle sue onde celebrali.

Con questo cosa voglio dire? Che la verità assoluta esiste ed è che :il buio ed il silenzio non esistano". “no, ancora una volta, ti devo correggere; il nostro io ,che, vuole sempre tendere all’infinito crea i termini logici e meramente utopici come: verità assoluta, silenzio ,buio e via dicendo, parole che cadono nel nulla come lo dimostra lo stesso significato metafisico della parola: nulla .” Ed io dopo aver riflettuto dico “ è quindi la parola la verità assoluta?” “FORSE SI FORSE NO.” Risponde il maestro dei rumori.

4

Cosa c'è , cos'è che ti spinge a tanto? Ho cercato solo di aiutarti , chi ti ha fatto del male

Isabelle? "io so ,che non c'è nessuno la dietro , ti ho solo detto di lasciarmi in pace" Questo mi disse lei , in quel momento ............."A parte quello che non è stato detto e confidato , non ti ho detto la cosa più importante........" Non ti preoccupare me la dirai in un altro momento .........

Ma quello che le volevo dire era che l'amavo , e avrei fatto di tutto perchè lei fosse mia e invece non lo è ............ Non è bastato il sangue che l'avrei conservato. Non è bastato tutto il bene dell'anima..............gia l'anima, forse le nostre due anime sono vicine, si lo sento............ Le anime hanno detto : "questa è la strada" Ma poi ritorno al mio presente e mi chiedo quante incertezze ci sono senza di te................ E LEI mi dice ora sono fidanzata e ho fatto di tutto per esserla.........quando invece il mio destino era di essere bella , libera e-* basta .........figlia della terra e della dea Gea .................. "va bene se ti va di restare sola, ti lascio sola" Gli dissi , quella sera rimanendo lì con l'amaro in bocca e con un buchet in mano di rose bianche che, forse ,credo non saranno più le stesse se non le curerà

tenendole sotto la luce sconfinata del sole e con madre acqua che le sorregga e la innalzi al

cielo................. Che c'è di piu scontato della lontananza di pochi

metri che distanziano noi due in questa città,come un muro invalicabile...... Quindi me ne ritorno a casa ,senza pensare a lei ,al passato e a quello che ci siamo detti correndo con la macchina e buttando strane e pericolose rime al ridosso delle curve.

5

Dovevo assolutamente ritrovare i due fidanzati , che la sera , di quel presagio sono rimasti li ,fino a che, non me ne sono andato e dovevo sapere cosa avesse fatto helen ,dopo che, io sono andato a cercare Isabelle

Il mio unico punto di riferimento, per trovare i fidanzati, era il locale. Ci vado confidando ,nella buona sorte, e nel responso del padrone del club. C'era una nebbia quasi eterea, quel pomeriggio, che faceva da contrasto ad un assilante pioggia. Appena arrivo , vedo due furgoni parcheggiati ,li fuori

,entrambi neri, penso tra me e me "potrebbero essere dei facchini che trasportano la merce al club"............"è permesso c'è qualcuno?"dico io entrando , dopo qualche istante si fa avanti un signore sulla quarantina , con i baffi e con un aria stralunata che mi dice "salve," poi mi scruta da capo a piedi e mi chiede" le posso essere d'aiuto?"ed io un po impacciato "sono venuto a cenare qui l'altra sera e volevo chiederle un 'informazione ,c'erano un ragazzo ed una ragazza , al tavolo 36, quello di fianco al mio, sapete dirmi chi sono ?" il proprietario mi guarda con aria pensierosa e furtiva "si la ragazza viene spesso nel mio locale, mentre il ragazzo non l'ho mai visto, potrebbe essere un suo amico" " come posso trovare la ragazza? "venga il venerdì sera ,puo darsi che la trovi........." "Va bene la ringrazio ,arrivederla" esco dal locale e noto che i due furgoni neri non c'erano piu .Poi per la strada del ritorno pensai ,che cio che mi aveva detto il padrone era molto ambiguo , poichè i 2 ragazzi ,dal loro atteggiamento, sembravano essere fidanzati da un bel po............

Tornato a casa chiamo Lawrence , che poteva dirmi cio che aveva fatto helen ,in quella fatidica sera , e gli chiedo "ti ricordi l'altra sera , in quel locale, i due ragazzi che erano seduti affianco a noi , cosa hanno fatto dopo che io me ne sono andato?" Lawrence pensandonci un po su, mi dice"hanno consumato qualche altro drink e poi se ne sono andati ............" e

voi cosa avete fatto?" "siamo rimasti a chiaccherare un altro po e ce ne siamo andati anche noi....." "anche helen se ne è tornata con voi ?" " no lei se ne è andata prima , quando i due fidanzati stavano per pagare il conto" "Tutto ciò non mi convince ........." gli confido mentre fumo nervosamente. "Helen Vi ha detto qualcosa sul perchè non se ne è tornata con voi?" "Si,ci ha detto che la aspettava un uomo che le doveva dire qualcosa di importante..........

"Ok Lawrence , grazie per l'aiuto , ti chiamo per farti sapere come andrà a finire ciao" "ok ciao, mi raccomando non cacciarti in qualche guaio" .

Alberi taciturni

"Non ti preoccupare celio , un giorno lei tornerà da te." "Isabelle ormai mi ha detto che è fidanzata, e pensa, che quello che è accaduto, sia solo una coincidenza del fato" ed Igin "le coincidenze esistono proprio per questo e c'è qualcosa di romantico , in cio

che ti è accaduto. Quando una persona crede che non si possa piu fare niente in amore , è l'ora che questa cacci le proprie strategie, scomparire anche per pochi attimi ti fa capire che cio che stai affrontando non è altro che il silenzio di questa persona , poi da li riuscirà a realizzare quanto le manchi" ed io quasi commuovendomi dico ad Igin "Sono così pochi i metri che distanziano me e lei che la sento come un irrangiugibile meta d'amore e la inseguo correndo con due macigni attaccati alle gambe che pian piano ti distruggono "

e Igin toccandomi la spalla con la mano per consolarmi mi dice: " guarda celio , quello che distingue te dal brutto anatroccolo , è il fatto che prima o poi dovrai volare, anche tu ,come un cigno bianco e cercare le meti piu sublimi, e i posti piu esotici e artici"

"Gia volare , quel senso di leggerezza che si ha nei sogni , oppure quell'irrefrenabile volo verso il cielo dove ti senti ,come per imprigionato." "Non è nei sogni che bisogna vivere caro celio , ma nella musica del vento che distende gli alberi, ella li accarezza come un'amante con il proprio adone. La senti questa leggerezza nelle parole del cielo, che emana le proprie frasi d'amore tramite il vento così che gli alberi crescano taciturni"

"ORA odo , tutto sembra ovattato e argentato nel colore delle riflessioni, e queste rifrazioni sembrano

consonanze alla ricerca, però, di dissonanze" E poi Chiudere gli occhi e dimenticare , ti da quel sentimento di gioia insieme a una tiepida malinconia che si consuma man mano che l'occhio si abitua al buio. E veloce si ripercorrono gli attimi di una vita condotta all'eccesso di meravigliosa fotografia che nel pensiero incostante e sbarazzino cambia cosichè anche quel attimo fotografato diventi vittima del pensiero e della sua memoria, queste sono le mie memorie di lei. " Concludo io.

6

" Dove sono ?, che sono tutte queste figure ?, cosa sono questi ritratti?" "Si celio , queste sono tutte le persone del parco che hai incontrato nella tua visione ; esse sono in fila e cantano per noi, che, non possiamo sentire, ne udire, ne ascoltare, ne percepire? mi risponde una voce "Ma scusa se tu non mi senti ,come

fai a interloquire con me?" le chiedo . "con il pensiero celio....ecco come faccio................Loro cantano affinchè un giorno noi saremo liberati dalla sordità e dal silenzio che opprime i nostri pensieri........" Ad un certo punto il mio strano interloquire con questa voce , viene interrotto dal campanello della porta che suona ripetutamente a quel punto mi accorgo che era un sogno. guardo l'orologio e mi accorgo che è Mezzanotte, mi alzo , e vado ad aprire la porta. Era uno dei due fidanzati, il ragazzo ,per la precisione, lo riconobbi subito dalla sua cicatrice sul sopracciglio destro. Egli mi guarda negli occhi e mi dice "non si scherza con i metri del silenzio" In quel momento, mi ritrovo immobile di nuovo in quel parco, con due uomini altissimi , vestiti di bianco che mi guardano con delle corone d'alloro sotto i piedi , queste sono nere e vengono continuamente calpestate dai loro piedi , ed ogni volta si rovinano e poi si riformano diventando sempre piu scure e luccicanti, poi mi accorgo che sono io che con il mio pensiero le rigenero fino a chè i due uomini ,al mio pensiero piu sublime, vengono risucchiati come per incanto nel centro del cerchio delle 2 corone e scompaiono. Mi risveglio nella camera di helen, con lei al mio fianco Che mi accarezza e mi dice "è stato bello vero?"

"Che è successo helen?" "abbiamo fatto l'amore, che fai finta di niente?" "Ma io ero immobile ........ nel parco della mia infanzia, ho visto due uomini che

calpestavano delle corone d'alloro nere e poi .........." ma che dici?" ed io tra me e me penso ,"sarà il pensiero di helen mi ha salvato da quei due uomini?" mentre notavo che il ciondolo con la lettera dell'alfabeto greco non c'era piu." , "ora ti preparo un caffè , forse ti sarai distratto con l'immaginazione!?! ........."mi disse lei alzandosi.

conchiglie salmastre

"Come una gemma incastonata in una conchiglia noi ascoltiamo i suoni che l'aria ci propone e ci sottrae ogni qual volta, noi facciamo l'amore con la natura, quando essa si presenta,nuda, sottoforma di nota che vibra nel profondo del nostro animo.La nota definita o indefinita non finirà mai di stupire" Mi disse Igin mentre girogavamo erranti con la macchina "In qualche altro mondo,al di fuori di questo , vorrei essere come un suono, libero di estinguermi e decadere quando voglio per poi riapparire sottoforma di fantasma che gira per quello che è il nostro unico mondo " gli rispondo io mentre ci fermiamo per scattare delle foto sulla costiera delle

conchiglie."Guarda celio , questa spiaggia quanto è smisurata, ogni suo granello di sabbia porta con se il sapore salmastro di una conchiglia" mi accenna Igin, mentre io ,dopo aver osservato per bene il mare , ne prendo una e poi piano la avvicino all'orecchio per ascoltare la divinità azzurra sottoforma di corpo, Igin mi osserva e mi dice "Quante volte l'ho sentita la rosa dei rumori che come quella del vento cambia a secondo della direzione da cui proviene, in Questo quadrato di spiaggia te ne puoi accorgere......." mentre io mi metto al centro della stanza "Questa stanza con il mare ,la sabbia e le finestre sempre spalancate è una storia che non c'è " dico a Igin. Egli mi guarda e facendo un cenno verso un vecchio carion venuto a galla, dal mare , mi dice "Prendi l'eco della tradizione ,è li...........li c'è la nostra storia che è partita dall'antico oriente" Io prendo lo strano carion a forma di cavallo con sopra un guerriero disegnato da una mano che a sua volta sta colorando di tiepido e rosso il meriggio di una giornata estiva che poi diventa sera stellata e ancora il bianco colore delle stelle a sua volta diventa blu ,effuso con il nero della notte , e sottovoce dico "L'angelo di sera, il giullare di notte: questi sono gli amorini dei futuri mattini".

7

Ero in macchina con helen , avevamo appena finito di fare l'amore , io ero distaccato in quel momento perciò mi accesi una sigaretta e distolsi gli occhi da helen. " il silenzio è come il vuoto , te lo porterai sempre dentro!" mi dice ,dopo di che mi giro verso di lei ed io le dico "perchè mi dici questo?" vedendole, di nuovo, sul collo quella catenina con incisa , l'antica lettera greca."Perchè cio che deve accadere ,accade" Sentendo di nuovo quella frase e vedendo ancora quella lettera Mi venne un gran senso di inquietudine , e notai che dallo specchietto retrovisore due sagome nere, si avvicinavano verso la nostra auto, riuscii a discernere dalla loro grandezza che erano i due furgoni , parcheggiati davanti al club , io preso dalla paura incomincio ad accellerare , i due mezzi neri incominciano a correre verso di me inesorabilmente e a gran velocità ,fino a che ,con una manovra azzardata non mi stringono tamponandomi uno da un lato ed uno dall'altro, helen era come in trance e ,inconsapevolmente , sussurava "il silenzio è bianco ,il silenzio è bianco............." ad un certo punto sento l'odore dei pini che fiancheggiano la strada ed in quel momento mi ricordo di quelle lunghe passeggiate che facevo lungo i boschi con mio nonno sin dalla mia

piu tenera età, , così prendo coraggio e accellero entro in una galleria guadagnando dei metri sui due furgoni , questi bastarono per farli infrangere uno contro l'altro . nella galleria , tirai un gran sospiro di sollievo mentre helen era accanto a me che dormiva.

3 tre

III

Il giorno dopo ,trovai, dinnanzi la porta di casa mia, un'audiocassetta con un biglietto ,questi era tutto bianco, con

sopra una scritta in rosso "celio l'appuntamento doveva essere a milano ma sarà a parigi ti rilego questa

audiocassetta per non vederti ancora ascoltala " ossequi Lawrence. Estraggo la cassetta e la inserisco nel mangianastri poi prendo le cuffie e schiaccio il tasto play "hahahaahhah hihihihihii sono qui dentro ma non cercarmi se no non mi vedi" dopo ascolto delle frequenze che cambiano il proprio campo d'azione in maniera ripetuta, si trattava di suoni di terza dimensione ,avvicino le cuffie alle mie orecchie mentre il suono mi opprime compresso , avvolgendomi da un lato

e dall'altro fino a che il fruscio entra pian piano al centro del campo d'azione e poi nei miei pensieri, dopo si ode la voce di Lawrence che dice "ci vedremo nel luogo delle soluzioni impossibili." Ma dove era Lawrence durante la registrazione di quel nastro? e perchË poi avrei dovuto vederlo? giro il nastro impaziente ed incuriosito ma cio che riuscii ad ascoltare non era altro che un vecchio brano di jean michelle jarre:

per la precisione :oxygene part 3 ,andando avanti col nastro notai che lo stesso brano era stato registrato per 3 volte consecutive .

" Alle 5 di notte dovrai partire per milano e andare nella landa dello sparviero queste sono le informazioni che ho raccolto su internet, per stare a milano entro domani ,porta tutto con te ,mi raccomando ,non tralasciare

nulla tra angoli della memoria e trova il tuo equilibrio nella meditazione, questo Ë il consiglio che posso darti" mi confida Igin; dopo di che mi saluta con una pacca sulla spalla ed io con l'amaro delle sigarette

in bocca ,prendo la mia valigia e lo saluto,erano le 3 e 30 del mattino .

la landa dello sparviero

"cosa c'Ë , cosa sono questi pensieri non viviamo in una camera di luce ,

e qui sotto non ci sono insegne ne buchi per le lettere" "forse cio che vedo Ë la quiete del silenzio essa ci rende mutevoli ,come quando

,vediamo la realtà in cui ci rispecchiamo ogni giorno ,ciò che ci rimane Ë la volontà di esprimersi tramite segni ,ultima ancora di salvezza prima di essere risucchiati per l'ennesima volta nel baratro del cieco rumore"

"sei solo in questo momento celio nella casa che era dei tuoi nonni ogni cosa qui ha un suo suono ogni cosa qui Ë vista da noi come colorata e incandescente per le lacrime che i tuoi occhi ancora devono cacciare

ti sei divertito , ma prima o poi tutto finisce con l'ennesima sbronza di sentimenti." mi risponde angelie mentre sono a letto con la febbre alta e con le mani che tremano.

"adesso sei qui e le mie mani tengono le tue per l'ennesima volta" continua angelie

"lascia stare la bugia che c'Ë dietro il nostro essere e guardati in faccia te lo ripeto ora sei qui e non potrai tornare indietro" poi angelie scuote i suoi capelli lunghi e lisci e dice

oltre il deserto della città‡ c'Ë questo posto cosi piccolo ma cosi concentrato di nebbia silenziosa,

dimentica i tuoi maestri e i tuoi allievi e vivi per ora senza stelle nel cielo.

qui c'Ë solo una grande pietra impossibile da muovere ne tanto meno da spostare.

Le soluzioni impossibili e già...........dopo quello che ho passato l'unico modo di mettersi in salvo era cercare qualcosa di arcano e misterioso che avrebbe riaddrizzato le cose ,

ad esempio una formula magica del tutto alchemica. ero a milano in quel periodo ,

ed avevo un'idea del tutto vaga della magia . IL mio obiettivo li, era cacciare dai guai i miei vecchi amici , imbattuti nel mistero che Ë l'eterno dolore del silenzio.

tutto era come sospeso in una gigantesca bolla d'aria

finchË un giorno in una biblioteca trovo un libro vecchio e pieno di polvere: tal libro prometteva che chi l'avrebbe letto avrebbe acquisito dei poteri magici, questo manoscritto elencava una serie di formule per spezzare il silenzio e il suo alterego rumore.....lo noleggio anche se con qualche dubbio sulla sua reale efficacia.

8

Capii che da quel giorno tutto doveva essere meno romantico , quindi mi trovai due nuovi amici questa volta due scenziati francesi, conosciuti all'universita di milano, RAUL E Magda :

Raul era un fisico acustico mentre magda era una musicoterapeuta. Un giorno mentre cenavamo ,ebbi il coraggio di mostrare il libro noleggiato in biblioteca .

I due scenziati nonchè ricercatori sfogliando il libro trovano una formula

magica sul silenzio ; quasi per gioco incominciamo ad enunciarla

dopo qualche secondo inizia a scorrere dell'acqua dal rubinetto della vasca. noi 3 impauriti ci guardiamo attorno

finchË Raul non ebbe il coraggio di andare verso il bagno e controllare la vasca, non appena raul varcò la soglia della porta il rumore della vasca si assopì.

"Come mai hai comprato questo libro ?" mi chiede magda mentre beve un infuso di thè con delle erbe aromatiche.io mi siedo sulla poltrona e le rispondo

"Voi non lo sapete ma io sono scappato dalla mia terra d'origine perchè ero nei guai : un giorno in un club la ragazza di cui sono innamorato scomparve...da li in poi successero strani avvenimenti a

me e al nostro gruppo di amici" "di che tipo?" mi chiede raul con veemenza "Per un periodo di tempo ho sofferto

di allucinazioni :visive ed auditive ,strettamente, collegate con i sogni fino ad entrare ,delle volte ,nella vita reale. IL silenzio Ë ciò

che mi perseguita........perciò ho scelto voi per risolvere questo mistero. Voi avete studiato il suono e a tal proposito potete illuminarmi.

Raul dopo essersi acceso la pipa ,rivolto verso il caminetto ,mi chiama a se , e mi dice: "Hai visto quando abbiamo enunciato quelle formule magiche ed il rubinetto della vasca ha incominciato a buttare acqua , quello che abbiamo

sentito Ë il rumore bianco ......questo suono Ë un condensato di voci per chi soffre di allucinazioni... questo rumore aiutato dal riverbero della stanza può enfatizzare di piu la tua condizione?"

"Ma non c'Ë un metodo per scacciare queste allucinazioni?" Gli domando io ,aprendo le mani verso il fuoco del caminetto. "Ci devo pensare CElio ,ora Ë tardi io

e Magda dobbiamo andare a letto . Ci vediamo , comunque ,domani al caffè dell'università." "D'accordo" rispondo ai 2 "ora vi accompagno subito alla porta".

Università di milano ore 16 e 40

Il giorno dopo andai all'università di milano ed incontrai Magda in biblioteca, ella era

seduta con le mani che le coprivano il volto piangente ed esausto: "cosa c'Ë Magda cosa Ë successo perchË il tuo viso Ë cosÏ triste?

"Non lo so ma sento qualcosa dentro di me che mi dice che dovrà succedere un qualcosa di brutto"

"Ma Raul dov'Ë? non doveva essere con noi?" Raul se ne Ë andato ,di nascosto

senza dirmi niente :stamattina non l'ho trovato in camera con me" "Ma non ti ha lasciato detto nulla , che ne so un biglietto , un messaggio?"

"no niente, Ë andato via con pochi vestiti ed il libro che tu hai preso in prestito dalla biblioteca"" "Ok Magda ora vieni con me ti offro un pranzo al primo ristorante che incontriamo per strADA , cosÏ ne parliamo meglio" Magda prima guarda verso la finestra con vista verso il parco dell'ateneo,poi prende il suo cappotto e mi segue.

Landa dello sparviero ore 16 e 40

"HAI preso il libro?" "si il libro Ë qui con me" "ora apri pagina 46 e tagliala insieme alla 45" dice Lawrence

"sei sicuro che Ë questa la pagina?" domanda Raul impaurito "si Ë questa" "ok ora la taglio" Raul a quel punto prende un taglierino ed incomincia a ritagliare la pagina in tre lati in modo che ne uscisse un triangolo equilatero :poi il triangolo ritagliato in un istante si libera nell'

aria e si trasforma in tanti altri triangoli, una forte luce imprigiona la stanza ,in quel momento ,ogni triangolo cacciava la propria luce ;ma c'era qualcosa di strano

nei tre triangoli centrali , dentro vi erano apparse tre figure: nel primo triangolo a destra c'era la lettera sigma ,

a sinistra c'era il volto di isabelle ed al centro una strana tartaruga.

ciao celio" "chi è al telefono?" "ciao sono Raul devi scappare da milano , devi

scappare anche da qui due persone malintenzionate ti stanno cercando" "ma chi sono io non ho nemici qui e sono nuovo in questo posto" "tu stammi ad ascoltare vai nella landa dello sparviero li troverai un foglio di carta,

lo abbiamo lasciati io e Lawrence sopra vi è scritto tutto quello che dovrai fare per riuscire a scappare....." ad un certo punto la conversazione cade .

Ah la solitudine ce la portiamo tutti dentro e non c'è nulla da spiegare ,il tuo io sarà sempre complice del destino. ritorno nella landa dello sparviero ,quando varco la porta , una luce immensa mi abbaglia gli occhi e io arrancandomi tra i mobili della stanza riesco a trovare il foglio di carta il triangolo equilatero, quest'ultimo si eleva di nuovo in aria finchè :feci un sogno

sequenza 1

Il mio lavoro consisteva nel liberare tre tipologie di animali da delle gabbia d'acqua: gli animali erano :il leone , l'alligatore e l'octopus.

seq 2

l'ora del crepuscolo era vicina mi mancavano , pochi scalini per finire la salita e tutto il mio lavoro sarebbe terminato , questi consisteva nel portare delle carte sopra una torre , composta da ganci e scale,

sembrava tutto molto semplice ma ogni volta che arrivavo sull'estremità della punta escono altri piani da scalare

riusciì a farcela nonstante le tante insidie , improvvisamente la torre si era abbassata e mi senti' osservato da alcune voci umane che venivano da giu . sopra il cerchi della torre vi metto le mie carte che incominciano man mano a cadere sul terreno bagnato. Lawrence che era

tra le persone situate sotto la torre mi dice "celio ci sei dentro!" osservo l'estremità della torre e vedo che questa ha un buco stretto io vi butto le carte dentro e poi mi ci infilo anche io ..............................

seq 3

"i signori ti stanno aspettando celio sono nella sala delle attese " il tempo di arrivare ed incontro Raul che

mi dice" Magda è arrabbiata con te" le devi delle spiegazioni ,vedo Magda seduta su una sedia che mi rimprovera "ma come ti sei combinato? sei tutto sporco marcio" nel frattempo notai che anche lei era cambiata aveva le labbra piu carnose ed irritate con dei vestiti trasandati e degli occhi stanchi "

allora si va insieme domando ai 2 e Magda "non ci penso proprio io ora ho paura di te " "non nella paura che stiamo ad aspettare dobbiamo credere... ma ciò di cui è vestito il futuro di questo tempo:solo decadenza e malattia cose che dobbiamo annullare

catene che dobbiamo spezzare!" dopo di che usciamo e raul per strada incontra un suo vecchio amico con cui se ne va portandosi Magda...rimango da solo fino a che non mi ritrovo di nuovo sull'orlo della torre vi entro per la seconda volta e mi ritrovo in uno spazio nuovo con una ragazza molto affine a me.

seq 3

prima di entrare nel locale vedo isabelle che esce e poi scompare tra le altre persone, nell giardino del locale ci assalgono 3 cani 2 piccoli ed uno grande quello grande minaccioso ed abbaiante mi attacca ma io lo accarezzo e lui mi parla

dopo di che assale Raul alla fine nel locale mi ci ritrovo da solo era un locale di gran lusso la gente era vestita tutta luccicante ed elegante..... viene un ragazzo che mi dice :tu qui non sei un eroe e da dietro un altro che mi dice "ma a proposito del serpente nero?..........."

intanto sulla destra appare isabelle con una spada in mano , sulla sinistra appare helen con un'ascia in mano e al centro appare il Re del silenzio .

io IMPaurito urlo contro di loro "cosa volete da me, che cosa vi ho fatto" ? il re del silenzio scende dal soffitto e mi dice : tu non sei niente oramai sei come silenzio , sei come buio, sei come la perfezione che cerchi nella tua vita ma non riesci mai ad ottenere, hai scherzato con il nulla fino adesso ed ora verrai punito......guarda helen sulla sinistra: lei è il silenzio con la sua lettera sigma essa ha cercato di salvarti ma tu volevi di piu e ti sei rifugiato in isabelle il buio che ti ha colpito sin dalla

tua piu tenera età fino ad abbandonarti in una cieca ricerca di lei e di te stesso .....ho imprigionato nel sogno isabelle fino adesso e le ho fatto vedere tutto su di te mentre helen è quella che ha escogitato l'inseguimento dei furgoni neri per salvarti dalla tua vita terrena poichè non bastavano igin , lawrence , raul e magda che erano anche loro li per salvarti: igin con quella foto ti ha fatto ritornare sui metri del silenzio ,per farti capire che cio che stavi cercando era la perfezione di isabelle con il suo illusorio buio, Lawrence ha cercato di salvarti ingaggiando i 2 fidanzati del club per farla franca dal silenzio di helen . Raul e Magda hanno cercato di spiegarti tutto scientificamente e con la magia ma non è bastato perchè raul mettendosi in contatto con lawrence ha evocato ,me ,il RE del silenzio : ora sono qui per giudicarti: è il mio giudizio è la morte dal mondo empirico . helen ed isabelle ora ti ammazzeranno e tu non potrai fare niente"no non è possibile , io non ho fatto niente , vengo qui in pace , la pace che per l'amore ho abbandonato . ho solo cercato di essere disinteressato nelle cose ora il mio unico interesse è vivere con voi 2 :per sempre . A quel punto fui colpito da helen sulla mia destra e da isabelle sulla mia sinistra. entarambe mi trafiggevano mentre io cadevo in una pozza di sangue................................................ed è lento il mio naufragare tra le onde del rumore.

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